🎶 Il nostro test d’ascolto su Qobuz: 5 brani per mettere alla prova il tuo impianto hi-fi
Una playlist firmata Electrosound, creata per chi ama ascoltare davvero. Tracce selezionate per mettere in luce ogni dettaglio, ogni sfumatura e ogni emozione del tuo impianto hi-fi.
🎧 Ascolta ora su QobuzL’ascolto in alta fedeltà non è solo una questione di watt e decibel: è una ricerca del dettaglio, del respiro e dell’emozione vera della musica. Ecco perché abbiamo creato la nostra playlist su Qobuz: una raccolta di brani scelti per la loro capacità di rivelare tutto ciò che un sistema audio sa (o non sa) fare.
Che si tratti di un amplificatore integrato di razza, di diffusori raffinati o di un DAC di ultima generazione, queste tracce vi aiuteranno a capire se il vostro impianto suona davvero bene.
🎧 1. “Weird Fishes / Arpeggi” – Radiohead
Cosa mette alla prova: la scena sonora e la separazione degli strumenti.
Il brano parte con una tessitura di chitarre arpeggiate e una batteria incalzante che cresce progressivamente. Un impianto ben calibrato deve ricostruire la profondità del mix, collocando i vari strumenti in uno spazio tridimensionale, senza impastarli. Ascoltate come la voce di Thom Yorke galleggia al centro: se “affonda” tra le chitarre, manca trasparenza.
🎹 2. “Sweet Dulcinea Blue” – Bill Evans
Cosa mette alla prova: la timbrica e il decadimento armonico del pianoforte.
Bill Evans è poesia in movimento: ogni nota vibra e si dissolve nel silenzio. Qui la sfida è tutta nel microdettaglio: la risonanza del piano, il respiro della sala, il fruscio appena percettibile dei tasti. Un sistema di qualità restituirà un suono naturale, con il pianoforte pieno ma mai gonfio. Se il suono diventa metallico o tagliente, c’è da lavorare sull’equilibrio tonale.
🎤 3. “My Little Love” – Adele
Cosa mette alla prova: la voce e la gamma media.
Adele è un banco di prova micidiale: la sua voce, calda e profonda, è accompagnata da un mix molto intimo e bilanciato. Qui si valuta la presenza della voce: dev’essere vicina, quasi tangibile, ma senza spingere troppo sulle sibilanti o sull’effetto “nasale”. Ascoltate come la voce si fonde con i bassi: un impianto ben controllato tiene tutto in equilibrio.
🎸 4. “Mimì” – Franco Cerri
Cosa mette alla prova: il realismo strumentale e la musicalità naturale.
Franco Cerri è sinonimo di eleganza e precisione. Il suo tocco di chitarra è un saggio di trasparenza timbrica. Questo brano è ideale per capire se il vostro impianto sa restituire il suono “vero” di uno strumento acustico, con tutti i suoi armonici e la sua dinamica naturale. Un buon diffusore farà sentire il legno, le corde e persino il respiro dell’ambiente.
🥁 5. “Chocolate Chip Trip” – Tool
Cosa mette alla prova: la dinamica e la risposta ai transienti.
Qui non si scherza. Danny Carey mette in campo una batteria chirurgica, colpi secchi, passaggi sincopati e percussioni sintetiche che richiedono velocità e controllo. Un impianto “lento” tenderà a impastare tutto; uno ben progettato vi farà quasi vedere la batteria davanti agli occhi. Se sentite la pelle del tamburo vibrare con realismo, siete sulla buona strada.
💡 Altri brani da esplorare nella playlist
- “Hotel Supramonte” – Fabrizio De André: perfetto per valutare il calore della voce e l’equilibrio tonale del mix.
- “What a Wonderful World” – Etta Cameron: ideale per testare la profondità del registro vocale e la presenza del corpo sonoro.
- “Bad Guy” – Billie Eilish: un ottimo stress test per i bassi e la gestione delle basse frequenze.
- “No Rush” – Manu Katché”: per chi ama il groove controllato e vuole valutare l’elasticità del medio-basso.
🔍 Cosa ascoltare con attenzione
- Separazione e immagine stereo – ogni strumento deve avere il suo posto.
- Basso controllato – mai invadente, ma sempre presente.
- Dettaglio e silenzio – le pause sono musica anche loro.
- Naturalezza vocale – la voce deve emozionare, non affaticare.
- Coerenza timbrica – tutto deve sembrare “dal vivo”, non artificiale.
🏁 Conclusione
La playlist Electrosound su Qobuz è più di una raccolta musicale: è un percorso di ascolto. Prendetevi un momento, sedetevi davanti al vostro impianto, chiudete gli occhi e lasciate che siano i brani a parlare. E se scoprite che qualcosa può migliorare… beh, sapete già dove trovarci. 😉









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