Andando alle prestazioni tecniche, i dati ufficiali indicano una potenza nominale di 90 W (Power Handling) per coppia, sensibilità dichiarata tra 89-91 dB (diverse fonti parlano di 89 dB / W / m) e impedenza nominale 8 Ω con minima che può scendere a circa 4,6 Ω in certe frequenze.
La risposta in frequenza dichiarata è di 55 Hz – 22 000 Hz (±3 dB), che per un diffusore surround è molto buona: permette di percepire gli effetti bassi-medio-bassi con sufficiente presenza e i dettagli alti ben definiti.
Il design è molto curato: cabinet rifinito in diverse varianti (Light Oak, Black Ash, Walnut, White) per permettere di abbinarlo con i frontali della serie Borea. Il peso netto per unità è circa 5,8 kg, mentre la confezione della coppia pesa complessivamente circa 11,64 kg. Le dimensioni sono: larghezza 380 mm, altezza 275 mm, profondità 150 mm. Le dimensioni della scatola per la coppia sono circa 455 × 355 × 435 mm.
Ascoltando i BRS1, ci si accorge subito della coerenza con gli altri diffusori Borea: la voce ambientale, gli effetti laterali, i riverberi, il soundscape dietro le spalle (nei sistemi surround) acquistano presenza e credibilità. I passaggi sonori ambientali in film, dialoghi indiretti, effetti atmosferici – tutti quei suoni che spesso vengono sacrificati nei setup base – ora emergono con maggior dettaglio, con una separazione spaziale convincente e un timbro che non diventa freddo, grazie al mid-woofer in cellulosa.
In sistemi 5.1, i BRS1 offrono un’ottima copertura laterale e posteriore, pur restando discreti: il montaggio a parete, la profondità contenuta e la griglia magnetica rimovibile aiutano molto a integrarli nell’arredamento. In 7.1 o 7.2, la modalità dipolo permette un’esperienza più “ambient”, con una diffusione sonora che avvolge, perché i tweeter fuori fase creano un campo sonoro meno localizzato, più diffuso, perfetto per effetti surround e riverberi.
